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Le vie di comunicazione

 

Moncalieri è un punto di passaggio obbligato sia per chi arriva dal Monferrato e dall'Astigiano, sia per chi arriva dalle Langhe, sia ancora per chi arriva dalla Liguria, dalla Francia e dalle valli alpine. Infatti, le due importanti strade da Asti e da Savona confluiscono proprio qui, strette fra fiume e collina. Il controllo dei traffici stradali e fluviali era assicurato già prima della fondazione della Città, quando i Templari presidiavano il ponte sul Po, ed è la ragione stessa della sua nascita. Oltre il Po, anche il Chisola (o None) e il Sangone - suoi affluenti diretti -  erano utilizzati sin dall'antichità per la navigazione e il trasporto di merci. Il Po in particolare - sebbene la sua navigabilità sia sempre stata vincolata al regime stagionale - fino alla fine del Settecento costituì la via di comunicazione e di commercio per eccellenza. Infatti, le strade, specie nelle stagioni fredde, erano spesso intransitabili: le vie d'acqua rappresentavano dunque un'ottima alternativa ai percorsi di terra. Poi, il potenziamento della rete stradale determinò un graduale declino nell'utilizzo delle vie fluviali e dei relativi porti. Nel 1816 l'ansa del Po tra borgo Aie e borgo Vittoria fu eliminata dal progetto degli ingegneri Mallet e Michelotti, che ne realizzarono il rettilineamento. Dopo questo intervento, il porto di borgo Navile restò definitivamente inattivo. Inoltre, la costruzione della diga a Torino mise la parola fine alla navigazione del fiume verso valle. Da allora esso ha perso la funzione di via di comunicazione svolta per secoli ed è stato soltanto più percorso da battelli turistici e canoe. La collina moncalierese fu collegata molto tardi con Torino e le località limitrofe. Soltanto nella seconda metà del Settecento, vennero inaugurate la strada della collina e il viale del Re e fu perfezionata la connessione con Torino, con Piacenza e con Asti (rettificando la Strada Reale per Asti, oggi strada statale 29 del Colle di Cadibona). Due vie importanti percorrevano la collina torinese a quell'epoca: la strada che da Torino raggiungeva Chieri, passando per Revigliasco e Pecetto, e la strada che dall'attuale borgo Madonna del Pilone saliva a Pino e quindi a Chieri. Dalla metà dell'Ottocento, un servizio di omnibus, poi una linea di tramway, con fermata di fronte al Castello, facilitò gli spostamenti tra Moncalieri, Torino, Trofarello, Cambiano e Poirino. A partire dallo stesso periodo, le strade di collegamento con Torino furono ampliate e migliorate e i trasporti divennero decisamente più veloci. L'avvento della ferrovia, la costruzione del grande viadotto e, successivamente, la costruzione del ponte in muratura sul Po (del 1880, crollato nel 1939 a causa di una piena e sostituito da quello attuale) trasformarono l'area intorno al fiume ed influirono positivamente sullo sviluppo industriale locale. Fu l'ingegner Pietro Spurgazzi, nel 1846, il principale progettista degli impianti ferroviari, in particolare del ponte di congiunzione con la piazza del Mercato. E nel 1848, come prima tratta ferroviaria in Piemonte, fu inaugurata proprio la Torino-Moncalieri, lunga 8 kilometri (primo tronco della Torino-Genova, completata nel 1853). Sono cinque i ponti sul Po - tra cui, quello della ferrovia, il ponte di corso Trieste e il ponte di via Pastrengo - e la piazza Navina è ancora oggi uno snodo viario di rilievo, da cui si dipartono i tre corsi - corso Trieste e corso Roma a ovest del Po e strada Torino a est - che uniscono la città a Torino. Nel 1972 fu costruita la sopraelevata che collega il capoluogo alle autostrade, superando con un viadotto il borgo Mercato e il fiume. La presenza della tangenziale e delle autostrade rende oggi particolarmente efficiente un sistema di vie di comunicazione rispetto al quale Moncalieri conserva ancora la sua posizione preminente. Si trova infatti qui il più importante nodo del sistema autostradale torinese, in cui confluiscono l'autostrada da Savona (sud) e quella da Piacenza-Genova (est) e prende inizio la tangenziale per Pinerolo-Sestrière, per la Val di Susa e il Fréjus, per l'aeroporto di Caselle, per Ivrea, Aosta, il Monte Bianco e per Milano.


(da: L. Pompeo, "Moncalieri. Guida alla Città accessibile", 2007)