Le più antiche borgate di Moncalieri - borgo Navile, borgo Vittoria, borgo Aie, borgo Mercato - sono nate e si sono sviluppate intorno al Po. Delle prime tre si è detto descrivendo i percorsi. Il borgo Mercato sorge sulla riva sinistra del fiume e comprende le regioni Carpice, Barchette e Freyla Mezzi. È cresciuto intorno al Foro Boario, imperniando la propria vitalità sulla funzione mercantile, che risale al Quattrocento. Il cuore delle attività era costituito, oltre che dal mercato del bestiame bovino e dalla contrattazione degli animali da lavoro, dalla vendita di cereali, di canapa, di bachi da seta e specialmente di ortaggi, frutta, olio e vino. Una grande tettoia serviva da riparo per il bestiame e da luogo per la compravendita. Circondavano la piazza strutture di servizio con stallaggio e trattorie, alcune delle quali sono ancora attive. Nel Settecento l'area fu sistemata in modo più razionale, sia dal punto di vista degli spazi mercatali, sia per quanto riguarda le vie di comunicazione. Nel 1944 il borgo fu bombardato: le strutture del mercato furono completamente ricostruite negli anni Cinquanta. Il Foro fu poi dismesso negli anni Novanta del secolo scorso, dopo secoli di vita e di fama come mercato tra i più notevoli del Piemonte. La documentazione sulle attuali borgate Tetti Piatti, Tetti Rolle, Tagliaferro ne attesta i primi insediamenti nel Trecento, in particolare intorno a Carpice e al canale di bonifica fatto realizzare dal Conte di Carignano. Il nome di queste e di altre frazioni moncalieresi deriva probabilmente da antiche famiglie locali: Plato, de Rollis, Tagliafero, Bauduco, Moriondo, Rossi, Nasi. La borgata Barauda , tra il Po e il torrente Chisola, fu piccola riserva di caccia dei Savoia. La borgata Bauducchi si raggiunge percorrendo corso Savona, dopo aver superato la zona industriale Sanda-Vadò, in direzione Carmagnola; occupa un'area importante dal punto di vista dei collegamenti stradali ed è nota tuttora per l'orticoltura.
La borgata Santa Maria nacque durante la seconda guerra mondiale, tra Tagliaferro, Tetti Piatti e Nichelino, e venne poi popolata soprattutto da dipendenti dell'industria automobilistica, immigrati dal sud. Borgo San Pietro , oggi gravitante piuttosto su Torino-piazza Bengasi che su Moncalieri, si sviluppò a partire dall'inizio del Novecento in una zona di aperta campagna, fertile di produzioni di cereali, viti e ortaggi. Oggi è ricca di attività commerciali e si dispone lungo agli assi di corso Roma, via Sestrière, corso Trieste e il torrente Sangone. È la più popolosa delle borgate della Città. La testimonianza più antica sul territorio è la settecentesca cascina Maina. Nell'Ottocento, la ferrovia sulla direttrice Torino-Saluzzo (lungo l'odierna via Sestrière, l'antica l'antica Strada Reale di Nizza) e il ponte di legno sul Sangone ne fecero un importante snodo di traffici. Scavi archeologi hanno attestato nella borgata Moriondo , al confine con Trofarello, la presenza di tombe romane e longobarde; sono inoltre ancora visibili i ruderi del castello. La borgata Palera - che si raggiunge percorrendo strada Genova in direzione di Trofarello - faceva parte del territorio di Testona: la sua vocazione agricola e la specializzazione nella coltivazione della vite sembrano risalire all'antichità.
La Rotta è l'ultima frazione di Moncalieri verso Villastellone. Il castello, costruito nel Medioevo, era proprietà dei Templari, passò poi ai Cavalieri Gerosolimitani; oggi è teatro di leggende di fantasmi. Il fossato, la torre, le decorazioni in cotto, le eleganti bifore, una lapide quattrocentesca ne raccontano brani di storia.
(da: L. Pompeo, "Moncalieri. Guida alla Città accessibile", 2007)