Sabato 20 maggio 2017 ore 21.00
Fonderie Teatrali Limone
ART UP ART
di Giuseppe Cederna liberamente tratto da "MOZART" di Wolfgang Hildesheimer
con Giuseppe Cederna pianoforte M° Sandro D'Onofrio
Regia di Ruggero Cara
"Quale era la chiave del motore che teneva in movimento quell'ometto con l'argento vivo addosso che avrebbe potuto ridurci alla disperazione? Tutto quel fare il buffone, saltare sui tavoli, fare capriole come un bambino scatenato e miagolare come un gatto, il battere i talloni l'uno sull'altro, il far smorfie, l'agitarsi continuamente. Ciò che lega la sua creatività e il suo comportamento resta oscuro ed enigmatico.
Mozart rimane l'estraneo, colui che non si rivelò mai. Gli piaceva moltissimo ballare. Riusciamo a vederlo dare il braccio o la mano alla sua dama? E lo vediamo mentre dirige? Durante le prove qualche volta si teneva il cappello in testa, segnava il ritmo battendo un piede per terra e sfogava la sua impazienza con un sapperlot!" Riusciamo a sentirlo? Riusciamo a sentire Mozart mentre suona il pianoforte? I contemporanei affermano concordi che quando Mozart era al pianoforte, quando improvvisava, pareva trasformarsi in un altro,
in quell'altro che avrebbero tanto desiderato che fosse. La sua espressione cambiava, in lui
si diffondeva una distesa tranquillità. Suonava senza pose, senza esagerare nei rubati, senza
stravaganze, seduto composto, muovendo appena il capo, senza mostrare sentimenti.
Questi devono essere stati i momenti nei quali si deliziava in una beata dimenticanza
di sé. Qui e forse solo qui, arrivava al vero godimento del suo genio, qui lo "eseguiva a fondo", qui diventava il Mozart assoluto.