Teatro Matteotti - venerdì 28 GENNAIO ore 21
Luca Occelli - Orlando Manfredi
UN POSTO PER VOLARE
opera lieve per Tenco e Pavese
drammaturgia e musica originali Orlando Manfredi
disegno luci Marco Ferrero
installazione scenica Ivan Tozzoli
consulenza artistica Mauro Piombo
SANTIBRIGANTI TEATRO
"Avevano per certo una cosa in comune lui e il cugino. L'amore artistico o la simpatia affettiva per Pavese e Tenco. La seconda cosa in comune era, ovviamente, la loro parentela. Ma chissà che la parentela non significasse davvero qualcosa. Qualcosa di
tangibile, un certo affare dell'anima. Più di un particolare, più di un secco tralcio d'albero di famiglia. La quarta era la vita pococonveniente dell'artista, che da cane randagio abbaia, immaginando visioni e turbamenti. Si misero ad abbaiare insieme".
E quante cose in comune hanno Tenco e Pavese? Tantissime, più di quante non si riesca a spiegare sulla carta.
Sicuramente il coraggio di andare all'osso, la semplicità della voce poetica, il passo confessionale, il senso musicale della frase, la nudità del verbo e, di questo, l'essere così coraggiosamente esposto al banale. E poi, l'eterna fanciullezza, assetata d'ogni cosa e, dall'altra parte, la disillusione, la malinconia, quel triste pulviscolo che si posa sull'esperienza; il difficile "impegno" nel mondo; e ancora, la considerazione postuma davvero popolare della loro opera e della loro figura (sono lo scrittore e il cantautore di tutti e di un tempo che fu) e, infine, il suicidio, che per entrambi non fu solo un tragico dato contingente ma una postilla (pacificamente) possibile della propria parabola poetica ed esistenziale.
Partendo dal proprio vissuto di cultori ed estimatori di Luigi Tenco e Cesare Pavese fin dall'infanzia, muovendosi da esperienze familiari autentiche e suggestive, gli attori portano in scena le intersezioni da un autore all'altro, attraverso un viaggio sensoriale dove i confini sfumano e si contaminano, così come contaminato è il motore del racconto scenico: di volta in volta musicale, narrativo, evocativo, agiografico, canzonettistico, poetico, dialogico, scultoreo.
La musica evoca, la canzone poeta, il verso suona in una creazione originale, lontana da operazioni di raccolta di successi per interposte persone.