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Il burbero benefico

foto di una scena

Teatro Matteotti - venerdì 17 DICEMBRE ore 21
MARIANO RIGILLO - ANNA TERESA ROSSINI

IL BURBERO BENEFICO
di Carlo Goldoni
Carlo Goldoni

adattamento e regia Matteo Tarasco COMPAGNIA MOLIÈRE
in collaborazione con XLIV Festival di Borgio Verezzi

Il burbero benefico di Carlo Goldoni è un capolavoro assoluto, mai abbastanza frequentato dai teatranti. E' una straordinariacommedia di caratteri, che descrive un mondo vacuo e corrotto, dove soltanto un uomo, il retto e puro Geronte, - che tutti credono "burbero" - si staglia moralmente sugli altri con la sua generosa "benevolenza".
Commedia scritta inizialmente in francese per il debutto parigino alla Comédie Francaise, fu molto applaudita da Metastasio e Voltaire, e il Da Ponte ne trasseun libretto per l'Opera di Vienna, musicato da Martin y Soler, grande compositore soprannominato "il Mozart di Valencia".
Il mondo e la società descritti dal Goldoni - e che Geronte definisce "abisso orribile" - è un mondo colorato ed eccessivo, pieno di sfarzo e vuoto di valori, dove la sordida fluorescenza del marcio prende il sopravvento, trasformando le persone in "cartoon" grotteschi.
Il "burbero" Geronte non vuole partecipare al gioco perverso di un mondo senza più regole, dove il denaro corrompe i cuori, ma preferisce nascondersi nella sua passione infantile e pura, il gioco degli scacchi, dove ciascuna persona, ciascun carattere è esattamente come appare e si muove sulla scacchiera delle norme condivise senza sotterfugi.
Nella nostra versione scenica, la commedia di carattere si trasforma in commedia con canzoni e musiche originali, in una giostra di generi e stili che s'intrecciano a "corrompere" e reinterpretare il settecento. I
l conflitto tra essenza ed apparenza è la trama segreta che attraversa la nostra commedia: nulla è come appare. Il Burbero Benefico vive in quel territorio diconfine che va dall'"essere e non essere" di Amleto al Vitangelo Moscarda del pirandelliano Uno, nessuno e centomila.Con sublime ironia e frizzante comicità, Goldoni ci regala un personaggio grandioso, che con un sorriso e una smorfia,
cerca di rispondere alla più antica domanda dell'essere umano: "chi sono io?